sabato 20 agosto 2022

Recensione - "Uova" di Hitonari Tsuji

Dopo uno scirocco che ci ha portato 46°C... oggi finalmente si respira e ho potuto dedicarmi alla mia attività preferita, leggere in giardino. Non c'è nulla di meglio che stare fuori con il portatile e scrivere una recensione con le cicale che fanno da colonna sonora. "Uova" è stata una lettura molo piacevole e rilassante che mi ha dato l'occasione di conoscere anche il mondo editoriale del Giappone che ancora non avevo esplorato.
Titolo:
 Uova
Autore: Hitonari Tsuji
Genere: Narrativa
Pagine: 272
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 19 luglio 2022

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Attorno al bancone di un izakaya le vite delle persone si sfiorano, si incrociano per il tempo di una birra per poi uscire dalla porta e tornare ognuna sulla sua strada. Sera dopo sera i volti si ritrovano e si salutano con un cenno del capo, familiari e sconosciuti allo stesso tempo. Il locale Yururi a Tokyo non fa eccezione e diventa spettatore paziente di Satoji e Mayo che partiti da mondi distanti – lui un impacciato e introverso ex chef, lei una madre single con un passato burrascoso – si scoprono con il tempo alleati e complici. Sarà la passione per le uova di Oeuf, la figlia dodicenne di Mayo, che permetterà a Satoji di entrare in punta di piedi nella vita di entrambe, lasciando parlare al posto suo piatti buonissimi cucinati con cura, amore e sincerità. Perché quando si mangia qualcosa di buono, l’animo si acquieta. Quando si ha la pancia piena, si è felici. Gli esseri umani sono fatti così. "Uova" è popolato da un’umanità vivace e colorata, è una storia d’amore ma è anche e soprattutto una storia di vita che trova nella cucina e nella preparazione di piatti e ricette un veicolo unico e poetico per esprimere emozioni e sentimenti e scoprire, ognuno a modo suo, la strada per la felicità.
Faccio una piccola premessa. Sono un'amante sfegatata del mondo giapponese, a partire dai gloriosi cartoni anni '80 ai Manga, agli Anime e solo da un paio di anni anche dei Drama, che però includono tutto il mondo orientale. Ho visto diverse serie TV in lingua originale, ovviamente coi sottotitoli e mi piace anche sentire la loro lingua parlata. Spesso mi sono imbattuta nel loro mondo che per me ormai non ha più segreti... più o meno.
Adoro la loro timidezza anche se spesso mi fa innervosire, adoro le loro leggende e tradizioni, ne hanno tantissime e adoro il loro rispetto verso gli altri. I loro riti, i loro tanti inchini... tutto mi affascina da matti. Ma nonostante questa mia passione non mi ero mai imbattuta in un loro libro. Ecco che per me è stata la prima occasione di leggere un testo di un autore giapponese grazie alla Rizzoli che ha da poco battezzato una collana proprio dedicata al mondo del Giappone ed io non me la sono fatta sfuggire.
Uova di Hitonari Tsuji è un testo di narrativa, narrato in terza persona. Racconta uno spaccato di vita che vede Satoji come protagonista. Un uomo timido e riservato che dopo il lavoro si reca come d'abitudine in un izakaya, un locale in cui spesso si trova un bancone a ferro di cavallo in cui i commensali si siedono per bere e mangiare.
Sono dei localini piccoli in cui di solito si ci recano spesso le stesse persone, che magari lavorano o vivono lì vicino. Una sorta di ritrovo in cui rilassarsi prima di rientrare a casa. Tra una birra e una pietanza, piano piano si vanno conoscendo tutti.
Sarà in questo locale che Satoji vedrà Mayo, prima col marito e incinta, poi da sola... La timidezza degli orientali è cronica ma per lui ancora di più. Avrà bisogno infatti di dodici anni prima di riuscire ad approcciarsi a lei...

La figlia di Mayo, dopo il cattivo esempio del padre, non ha più fiducia negli uomini, ma sarà la gentilezza e l'ingresso nella sua vita di Satoji in punta di piedi a recuperare in lei qualcosa di ormai perduto. La madre vuole solo il meglio per lei ma a volte ha paura di non essere abbastanza.
Certe volte puoi anche non dare il massimo. Certi giorni puoi anche non sforzarti di fare l'impossibile. Non occorre che sia sempre tu a impegnarti. Tua figlia capirà. Anche oggi hai fatto del tuo meglio, metti in pausa anima e cuore, riposa, e dormi bene.
Ma perché il titolo Uova? Perché Satoji, come ex cuoco, è un esperto nel cucinarle e sarà proprio per questo che verrà nominato Eggman. In tutto il libro con gran maestria dello scrittore ci verranno elencati molti piatti e ricette con i classici ingredienti orientali, in cui le uova saranno l'ingrediente principale. A volte sarà proprio Satoji stesso che spiegherà a voce quello che sta cucinando ai suoi commensali, descrivendo ogni movimento. Le descrizioni sono risultate così semplici che non è stato mai noioso leggerle. La delicatezza con cui viene descritto ogni passaggio culinario mi ha fatto venir voglia, diverse volte, di mettermi anch'io sui fornelli e poi, non vi nascondo l'acqolina in bocca nel voler trovarmi là con loro per assaggiare i suoi piatti.
Ho amato tutto di questa storia, dal linguaggio fluente e calmo, ai protagonisti con le loro caratteristiche positive e negative. Troveremo anche argomenti importanti come i rapporti tra genitori e figli, come anche le situazioni familiari in generale che come ben sappiamo non sempre vanno bene, ma tutto è esperienza, tutto è insegnamento e apprendimento.
Come prima esperienza con un autore giapponese sono rimasta piacevolmente sodisfatta, se poi il mio giudizio sia stato leggermente influenzato dalla mia personale passione per questo mondo sarete solo voi a dirmelo una volta letto questo libro che vi invito caldamente a leggere. 

Recensione di

3 commenti:

  1. Uova ... alquanto strano come titolo per un libro, ma leggendo la recensione ho capito perchè. Sembra proprio carino, grazie per la segnalazione

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  2. Strano titolo e libro diverso dai soliti; ottima recensione, grazie

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  3. Sembra davvero un libro molto carino, forse potrebbe essere bello anche per me che non ho mai letto romanzi giapponesi pur amando il Giappone, la sua cultura e gli anime anni 80. Dalla recensione si capisce che ti è piaciuto molto ❤️

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