lunedì 21 ottobre 2024

Recensione - "Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher" di Alice Guerra

Titolo:
Dieci cose che ho imparato da Jessica Fletcher
Autore: Alice Guerra
Genere: Narrativa
Pagine: 288
Editore: Rizzoli
Data di uscita: 30 aprile 2024

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“Chissà se anche Luigino ha iniziato a pensarla come me e per questo ha cominciato a mettersi le camicie con le angurie. Era demenza senile oppure aveva semplicemente iniziato a volersi bene?” Luigino, novantenne di Mestre che vive in compagnia delle sue galline, una mattina sparisce senza lasciare traccia. Un riluttante commissario siciliano, che odia il Veneto e sogna il trasferimento, sarà costretto a farsi carico delle indagini, ma la vera investigatrice – caparbia e inarrestabile come la sua mentore Jessica Fletcher – sarà Alice: una ragazza che si autoproclama “l’influencer di Mestre” e che non smette di ficcare il naso al bar, alle poste, al gingerino pomeridiano delle amiche della zia e, soprattutto, all’interno della stessa casa di Luigino. Guidata dai principi e dagli insegnamenti della sua adoratissima Signora in giallo – tra cui: “Anche la tua amica può essere un’assassina”, “Se qualcosa non torna, è meglio ficcare il naso” e “Chi ha bisogno di dimostrare il proprio valore non vale poi molto” – della quale non perde una puntata, Alice inizia a scoprire qualcosa di più sulla vita e sul mondo di Luigino, che sotto molti aspetti sono simili ai suoi. Tra colazioni al bar per carpire informazioni ai vecioti di Mestre, goffi pedinamenti e scelte coraggiose (sul filo della legalità), Alice ci racconta anche un po’ di sé: del disturbo d’ansia generalizzata di cui soffre, di come ha fatto in qualche modo i conti con questa realtà, di anni trascorsi a rincorrere le cose sbagliate e delle sue relazioni amorose disfunzionali. Una storia appassionante, ironica e potenzialmente verissima, che ci invita a ricordare che “non è mai troppo tardi per fare ciò che ci rende felici, nemmeno se abbiamo novant’anni e siamo più di là che di qua”.

Questo libro non l’ho letto ma ascoltato su audible dalla viva voce dell’autrice. Quindi con il giusto accento, tranne per le pochissime parti in siciliano. Devo dire che mi ha fatto una gran compagnia e mi ha divertito tanto ascoltare Alice Guerra raccontare questa storia un po’ strampalata, in senso buonissimo. Non amo gli influencer. Non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello seguire la Ferragni, per dire. Alice Guerra l’ho conosciuta tramite mia figlia che mi ha fatto vedere alcuni suoi video e, devo dire, la trovo simpatica e spassosissima. Il fatto che non disdegni l’uso di alcuni (tanti) vocaboli veneti mi piace ancora di più.

Perché ho scritto questo? Perché in questo libro c’è il personaggio Alice Guerra. Viene descritto in modo scanzonato com’è il suo solito. Al contempo, però Alice trova il modo di spiegare come è arrivata a fare questo che per lei è un lavoro vero e proprio di creazione di contenuti. Tra un brano e l’altro della storia del povero Luigino riesce a mettere giù il suo curriculum che non è fatto solo di apparire ma, anche di essere, e pure di fatica per trovare la sua strada. Il povero Luigino, dunque è sparito e gli anziani suoi amici sono in allarme. Non si sentono più sicuri. Alice si ritrova coinvolta, suo malgrado, nelle indagini e ho trovato davvero bella la naturalezza e la delicatezza con la quale si destreggia in mezzo a tutti questi personaggi anziani. È bello che una ragazza così giovane mostri tanto affetto e rispetto per la terza età. Mi piace quando parla della festa del Redentore, evento importantissimo per Venezia, che richiama migliaia di visitatori nella città lagunare e che lei si appresta a festeggiare in un giardino di Mestre ospite dei suoi amici over ottanta dei quali in quell’occasione, per la sua avversione alla folla e alla confusione, si sente coetanea.

Mi piace molto anche il modo in cui affronta il tema dell’ansia di cui soffre e di come la affronta. In mezzo a tante battute e “strafanterie” (parola veneta che indica sciocchezze verbali o materiali) inserisce qua e là pillole di saggezza che ritengo molto utili per i ragazzi che la ascoltano. Ed essendo che Alice Guerra non ha basato i suoi video sulla sua perfezione fisica, anzi gioca moltissimo sulle sue imperfezioni, credo che oltre a buoni consigli riesca a trasmettere anche qualche valore che, di questi tempi, è un’ottima cosa.

Dunque Alice si ritrova coinvolta in questa indagine che, nonostante le sue buone intenzioni, riesce a intralciare in più occasioni causando l’ira funesta del commissario Lo Cascio, siciliano doc e molto affascinante.

Nonostante lei e tutte le vecchiette messe in agitazione dalla scomparsa del loro amico novantenne, l'indagine proseguirà... I personaggi più giovani in questa storia non fanno una bella figura. Al di là dei nomi che Alice sceglie per i maschi, si dimostrano poco sinceri e scarsamente dotati di buoni principi rispetto ai personaggi più anziani. Alice non manca di seminare le sue perle anche a loro riguardo e mi è davvero piaciuto il modo semplice e autoironico con cui lo ha fatto. In particolare i riferimenti al suo ex al quale ha attribuito un nome che è una parolaccia e che non manca di descrivere con frecciate al vetriolo.

Sì, decisamente non è un libro di quelli che leggo abitualmente ma devo dire che mi sono davvero divertita ad ascoltarlo e mi è dispiaciuto quando è finito. È scritto bene ed è solare e divertente.

Mi raccomando da leggere anche i ringraziamenti.

Assegno 4 stelle e auguro buona lettura.


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