Autore: Salvatore Savasta
Genere: Thriller
Pagine: 272
Editore: Giraldi Editore
Data di uscita: 3 febbraio 2025
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È un Savasta diverso da quello de Il mostro sotto il letto, letto lo scorso giugno, decisamente
diverso. A parte la capacità di scrivere e di mostrare ambienti e personaggi
che è rimasta inalterata. Qui ci sono storie diverse che hanno quasi gli stessi
personaggi e si svolgono in tempi diversi. E per alcuni capitoli ti chiedi se
avranno mai un nesso tra di loro. Se i personaggi siano gli stessi o si tratti
solo di casi di omonimia.
Poi, piano piano riesci a incastrare
tra loro alcuni flash che si vanno via via sommando a formare un unico grande
quadro. Avevo letto sui social una critica davvero feroce all’uso del
personaggio di Rosalia quasi a “voler giustificare una visione distorta della
morale” diceva.
Confesso che queste parole mi avevano
turbata. Mi aspettavo cose obbrobriose e invece a me Rosalia ha fatto
tenerezza. Certo, ha fatto una scelta che moralmente mi è lontana ma sono certa
che, nella stessa situazione non avrei fatto lo stesso? E comunque, è una donna
che ha preso una decisione, magari forzata dalla miseria, ma comunque ha fatto una
scelta di indipendenza. Ha deciso per lei senza permettere a nessuno di farlo
al suo posto. È una scelta che ha pagato a caro prezzo perché, se è vero che
“il corpo è mio e ne faccio quel che voglio” è anche vero che essere usata non
dà soddisfazioni, al di là di permettere di pagare le bollette. E questo viene
mostrato in maniera esauriente. Anche la sola frase che le riserva l’unico uomo
del quale lei si era innamorata: “Sei solo una puttana, cosa ti aspettavi?”
riassume il niente che è rimasto tra le mani di Rosalia. Per questo a me ha
fatto solo che tenerezza.
Eleonora, altra protagonista del
libro, è quella che nelle storie sembra essere due donne diverse. In una, quella
passata, è una ragazza che vive all’ombra del suo uomo e che teme il raggio di
sole portato nella sua vita dal personaggio maschile per me più inquietante,
che si definisce mentalista, ma che quando lo conosce era solo un ragazzo con
tante ombre. Nell’altra storia, quella presente, è una professionista che
sembra avere solo certezze. Il mio "sembra", solo perché c’è un’altra piccola donna che
rappresenta tutte le sue fragilità.
L’ultima protagonista, Rita, è
secondo me ciò che lega passato, presente ed eventi tra loro. È il trionfo dell’irrazionalità
che si scontra con un altro personaggio maschile che invece basa la sua vita
esclusivamente sulla razionalità. Gli scontri tra i due sono il sale della
lettura. Almeno per me è stato così. Rita è il mio personaggio preferito. Avrei
voluto che avesse più spazio e che fossero spiegati un po’ più dettagliatamente
alcuni suoi sogni. Perché è dal mondo onirico che lei riceveva messaggi utili
per risolvere i casi intricati del commissario Romano. Peccato che nemmeno lei
avesse le chiavi per interpretarli. Per farlo servivano le capacità di un
mentalista e la logica ferrea di un uomo dal QI tra i più alti al mondo oltre
alle conoscenze di Eleonora e del commissario.
Insomma non vi dico nulla di più ma
questo libro merita di essere letto. I capitoli abbastanza brevi facilitano la
lettura e a ognuno è abbinata una citazione letteraria. Io adoro le citazioni
e queste sono talmente belle che mi era venuta voglia di scriverle su post-it
colorati e attaccarli in giro per casa.
Assegno cinque belle stelle e vi auguro buona lettura.
Bellissima recensione ho letto il libro in un giorno. La trama mi ha avvinto da subito.
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