sabato 23 ottobre 2021

Recensione - "Il segreto della speziale" di Sarah Penner

Buon sabato a tutti... questo fine settimana vorrei fare diverse cose, vediamo se pian piano riesco a farle tutte... intanto stamattina mi son rimboccata le maniche e ho preparato gli hamburger da mettere nel congelatore, pronti per le cene dei giorni futuri. Ci sarebbe anche da pulire casa e fare la spesa... ma questo vediamo di rimandarli, poi vorrei cominciare un puzzle che mi aspetta da settimane... ma vorrei anche leggere. Va bè... intanto oggi qui sul blog Monica ci racconta la sua opinione sull'ultimo libro letto della HarperCollins... una storia di donne e veleni ;)
Titolo:
Il segreto della speziale
Autore: Sarah Penner
Genere: Narrativa
Pagine: 416
Editore: HarperCollins
Data di uscita: 7 ottobre 2021

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Regola n. 1 Il veleno non deve essere mai usato contro un’altra donna.
Regola n. 2 Il nome dell’assassina e della sua vittima devono sempre essere registrati nel libro della speziale.
Nascosta nei vicoli della Londra settecentesca, la piccola bottega di una speziale è frequentata da una clientela inusuale. Le donne di tutta la città sussurrano fra di loro il nome della misteriosa Nella, che vende veleni difficili da rintracciare e che possono essere usati contro gli uomini che le opprimono. Le regole sono poche ma ferree: il veleno non deve essere mai usato contro un’altra donna; il nome delle vittime e delle assassine verrà per sempre conservato nei registri della bottega.
Eliza ha solo dodici anni quando entra dalla porta con l’insegna di un orso per richiedere, su ordine della sua padrona, un potente veleno. Da subito capisce che quel mondo magico, fatto di boccette di vetro, erbe odorose e ingredienti oscuri, è fatto per lei. E chiede alla speziale di poter diventare la sua assistente. Ma sarà proprio un errore di Eliza a sconvolgere il delicato equilibrio del piano di Nella e a scatenare terribili conseguenze che avranno eco nei secoli a venire.
Nella Londra di oggi, una ragazza americana appassionata di storia, Caroline Parcewell, trascorre il suo anniversario di nozze in solitudine, fuggendo dai demoni che la perseguitano. Non si aspetta certo di ritrovare, nascosto nelle acque del Tamigi, un indizio che può essere la chiave per spiegare la serie di delitti irrisolti perpetrati due secoli prima. Eppure, le spire del veleno della speziale sono ancora pericolose, e qualcuno potrebbe non sopravvivere…
Quando ho iniziato a leggere questo libro l’ho fatto per curiosità e senza troppe aspettative perché non amo i romanzi storici. Ma sono curiosa e il titolo mi intrigava molto. Devo dire che ne sono rimasta favorevolmente stupita. Intanto è scritto molto bene e, a parte un paio di congiuntivi nella seconda parte, anche in modo corretto. Poi si presenta l’intreccio tra una storia del passato ed una storia di oggi che procedono alternandosi e facendo accrescere la curiosità per l’una e l’altra. Ed anche questa è una  caratteristica che mi piace molto.
Altra cosa che apprezzo tantissimo è leggere testi che trattino di donne e questo libro lo fa nella formula “dimmi che stai parlando dei condizionamenti femminili nel corso dei secoli senza parlare dei condizionamenti femminili”.  
Intanto le protagoniste sono tutte donne. I pochi maschi di cui si parla o che appaiono non fanno certo una bella figura né catturano la simpatia di chi legge, come fanno invece le protagoniste di ieri e quella di oggi. Ad un certo punto mi sono resa conto che stavo prendendo a male parole un personaggio che aveva agito conformemente alla legge e difendevo Nella che invece aveva abbandonato la retta via, disegnata per lei dalla madre, da ormai molti anni. Questo significa che mi ero fatta prendere dalla narrazione in modo totale che è il massimo che un romanzo possa fare. 

Nella ha cambiato la sua vita dopo essere stata tradita e ingannata dall’uomo che diceva di amarla e che non si è fatto scrupoli a farle tanto male. Un’unica cosa ha voluto mantenere di quanto le aveva insegnato la madre, e cioè che il suo lavoro servisse ad aiutare le donne che soffrivano o che erano vittime di uomini crudeli. Inoltre ha sempre tenuto un registro in cui riportava i nomi delle donne che aiutava per garantire loro la possibilità di essere ricordate in futuro. Era il suo modo di onorarle dopo averle aiutate a risolvere i loro problemi, affinché il mondo non ne perdesse la memoria.

Ai giorni nostri Caroline si trova a fare un bilancio della sua vita e si rende conto di quante volte ha detto sì... non perché fosse quello che riteneva giusto, ma perché era quello che gli altri si aspettavano da lei. Perché era la scelta più matura. Perché era giusto farlo in vista del futuro che voleva costruire con suo marito.
E piano piano, come frugando nella melma ritrova una ampolla vecchia di oltre 200 anni. Frugando nei suoi ricordi ritrova i suoi sogni di ragazza che aveva rinchiuso in un cassetto per fare un lavoro in cui non si riconosceva ma che le permetteva di percepire uno stipendio. Osservando quella vecchia ampolla sentirà rinascere quella sua antica curiosità di scoprire le cose, e si impegnerà a ricostruire una storia che, ad un certo punto, rischierà anche di causarle qualche guaio. 

Ho ammirato in Caroline la sua capacità di fermarsi e chiedere quando non era sicura di qualcosa, consapevole di quanto possono far male i “non detti”; ma anche la sua forza nel non cedere al ricatto del manipolatore, che tentava in tutti i modi di non lasciarla scappare dalla rete che le aveva intessuta attorno. Infine Eliza nella quale ho ritrovato me stessa ragazzina, ingenua come oggi grazie all’accesso alla rete non se ne trovano più, spaventata da un evento più che naturale pur se pronta a servire un piatto avvelenato senza farsi troppi problemi. Il suo credere alle arti magiche porterà anche lei a cercare le conferme alle sue teorie, e se la magia non esiste allora forse è sufficiente crederci molto perché funzioni. E sarà lei, poco più che bambina, a dare la svolta alla storia per un finale che sorprenderà.
Bene. Penso sia chiaro che ritengo questo libro meritevole della vostra lettura e assegno quattro stelle piene piene. Buona lettura.

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